spettacoli

Una storia da non raccontare


stagione 2010-2015




Un'osteria.
Dove si incontrano emarginati.

Chi per scelta,
chi perchè è stato cacciato
dai funerali pomposi che stanno bloccando la città.
Diecimila persone assiepate in piazza ad assistere.
E' il 13 gennaio 1999.

Uno spettacolo di dialoghi e canzoni.
Di pregiudizi e dignità.
Di sfacciataggine sboccata e ironia pungente.

Sui dannati della terra.
Che se non sono gigli, son pur sempre figli,
vittime di questo mondo.

Emarginati perchè diversi.
Perchè non conformi alle regole del conformismo dalla falsa morale.
Perchè iscritti all'anagrafe come maschi o femmine, ma ingabbiati da uno scherzo del destino che gli ha dato il corpo sbagliato, diverso dalla loro sensibilità, dai loro sentimenti e dalla loro spiritualità.
Perchè non rispettano le leggi scritte ed implicite, senza far del male a nessuno, difendendo il diritto ad assomigliare a se stessi.
Perchè zingari, prostitute, poveri diavoli, non allineati.
Dannati.
Perchè non si comportano come la maggioranza.

Le maggioranze hanno la cattiva abitudine di guardarsi alle spalle e di contarsi, dire "Siamo 600 milioni, un miliardo e 200 milioni..." e, approfittando del fatto di essere così numerose, pensano di poter fare il cazzo che vogliono. Credono di essere in grado, di avere il diritto, soprattutto, di schiacciare, di umiliare le minoranze.
Coltivando tranquilla l'orribile varietà delle proprie superbie, la maggioranza sta. Come una malattia, come una sfortuna.
Come un'anestesia, come un'abitudine.
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria.

Le parole cantate e le parole parlate di De Andrè. Le interviste, le introduzioni alle canzoni, gli approfondimenti scritti, gli appunti, per dare corpo ad alcuni personaggi nati dal suo immaginario.


Negli intenti non rientra alcun culto della personalità né tantomeno qualche forma di celebrazione retorica e lacrimevole.
Piuttosto lo spettacolo vorrebbe essere uno strumento per sottolineare il carattere "altro" della sua figura, irriducibile negli schemi dell'artista "impegnato" proprio per la sua critica spietata alla società dello spettacolo e del potere, alla retorica borghese e alle strumentalizzazioni della cultura ad opera di arrivisti politici di ogni schiera.

I "dannati della terra" sono senza dubbio il mondo di riferimento, etico e politico, della produzione di De Andrè. Agli esclusi, qualsiasi fosse il motivo dell'esclusione, lui ha cercato di ridare voce e dignità, quella dignità che il potere in ogni epoca ha loro negato, attraverso la sopraffazione, la violenza, l'ipocrisia.

Con il non plauso di molti intellettuali benpensanti, non si tratta di un vezzo intellettualistico, o di una furba operazione commerciale. La scelta di guardare il mondo con gli occhi degli emarginati è una scelta di responsabilità, verso se stessi e verso il mondo.
Di qui anche la critica all'ipocrisia borghese fatta di gesti e consuetudini prive di contenuto, falsa cortesia, convenzioni e stereotipi che congelano il pensiero critico e respingono la diversità e il cambiamento attraverso il giudizio morale e la paura.

Al contrario l'uomo cantato da De Andrè rivendica il suo essere "altro" rispetto ad una società omologata e omologante: che sia un transessuale, un matto, un rom, un pellerossa, una prostituta o un ubriacone dei carruggi.
È una sorta di superstite di quel genocidio culturale perpetrato dalla televisione e dalla cultura di massa.
Un'epoca di nuvole che "quando si fermano sono nere come il corvo e sembra che ti guardino con malocchio", in cui il potere consumistico vorrebbe annullare gli antagonismi e poter dire che "la storia è finita", che il motore del capitalismo "ci porta avanti/quasi tutti quanti/maschi femmine e cantanti/su un tappeto di contanti/nel cielo blu".


E chill' ha detto che le recensioni che contano sono quelle dei critici, o di chi lo fa di mestiere?!?

Ecco i commenti del pubblico!
Degli amici, dei parenti, dei conoscenti, degli afiçionados, dei passatipercaso!


Grandi!!!

Voi siete a dir poco geniali... e bravi...
Anzi, semplicemente a dir poco bravissimi!!!

Purtroppo, io sono dovuta venire via prima della fine, sabato, ché avevo a casa le figlie, 13 anni e 11 anni, da sole (con le Cagnette)...
Comunque, siete davvero bravissimi, e simpatici, e pungenti e... terribili!!!
Bravissimi!!!
Monica

Volevo farti i complimenti per lo spettacolo su De Andrè che ho visto a Bussoleno! mi è piaciuto davvero tanto! e anche i miei 3 amici (che non vi avevamo mai visti) hanno molto apprezzato! quindi avete 3 nuovi fans ufficiali in più...
Sara

purtroppo riesco a seguirti meno di un tempo, i soldi diminuiscono e le distanze aumentano...
Comunque quando passi dalle mie parti o quando posso io passare dalle tue, cheddire Massimo... È sempre un piacere!
Pinca, tua grupie

ciao
ho visto lo spettacolo sabato ad almese - volevo solo dirvi che è stato veramente fantastico! bravi!!! :D
al prossimo!
Alex