Sgangherati, strambovestiti, farciti di smorfie sberleffi e smancerie, Capitan Fracassa e i suoi saltimbanchi gironzolano da anni per le piazze e per le vie, esibendo le loro arti baruffone e diseredate.
Un'ottofantacentesca carovana di ciarlatani, composta da giullari, gabbamondo e storpiaocchi, che favoleggiano di storiacce somiglianti al reale, cantano di canzoni stralunate e blaterano di vicende che nessuno vuol dire.
Nella linea della Commedia dell'arte, del teatro civile, la Compagnì mette in scena racconti vicini e lontani, stuzzicando un pubblico vario, suscitando sorrisi e assennatezze.
Perchè sti girastrade di faccende ne han sentite, di storie ne han studiate, raccolte, approfondite!
Sul mondo, sulla vita, sul trantran di tutti i dì.
Fatti e misfatti del nostro quotidiano, paradossali e poco inclini alla linea del sovrano.
E così finisce come con lo scemo del villaggio, che se ti fermi ad ascoltarlo, ti sembra pure che abbia illuminazioni sorprendenti.
Insomma, nel Paese del Vaniloquio, l'Extraordiner Compagnì si mette a sproloquiare.
Che di temi complicati ce ne sono da affrontare. E di pratiche diverse, ce ne vuole per cambiare.
Uno spettacolo pensato per qualsiasi tipo di pubblico, per la forma ed il contenuto che vengono proposti in maniera da essere accessibili a tutti.
Che fa ridere e riflettere con una formula dalle radici antiche e un po' stravaganti.