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Le parole per (non) dirlo


stagione 2025



Mia nonna diceva "parla come mangi". Secondo lei, le parole servivano ad esprimere i concetti in modo semplice, come semplice era il cibo che mangiavamo.
Schopenauer sosteneva invece che le parole sono uno strumento dalla natura complessa e potenzialmente ingannevole.

In comune, mia nonna e Schopenauer non avevano niente, tranne la zazzera.
Ma la messinpiega non è tema interessante, mentre lo è il tema delle parole, della connessione tra un immigrato e un aspirapolvere, uno scarafaggio e uno stato di emergenza, tra un bel sorriso da social e un kit di sopravvivenza.

Perché le parole non sono più quelle di una volta, come del resto nemmeno il cibo.
Buonanima di mia nonna se ne faccia una ragione, e i filosofi riflettano prima di pubblicare i loro trattati, che potrebbero finire nelle mani dei posteri sbagliati.


Un politico italiano cerca nuove strategie per aumentare il consenso e decide di approfondire gli stratagemmi di Schopenauer per avere ragione, un trattato su come sconfiggere l'avversario in una discussione.
Si imbatte nella domestica di Schopenauer, la quale lo erudisce su quali tattiche usare per riuscire ad essere convincente con parole diverse, soprattutto su argomenti delicati come l'immigrazione, la guerra, il cambiamento climatico.
Uno scambio brillante sul modo migliore di dire le cose, con parole che servano per non dirlo ed essere convincenti agli occhi degli elettori. Modificando i messaggi ed i nomi delle cose, per ottenere una propaganda più efficace ed accalappia consensi.

Una narrazione ironica, attraverso una relazione improbabile tra due personaggi molto diversi, che analizza la situazione attuale e come le parole usate possono nascondere la realtà e creare narrazioni che legittimano violenze e guerra.

Le parole per (non) dirlo - la PRIMA
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Le parole per (non) dirlo - promo
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