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Canzoni Discordanti perchè non si scordano o non vanno scordate.
Perchè ritornano in mente, appena disgelate.
Perchè riemergono brillanti, una volta dissepolte.
Perchè in disaccordo con le mode musicali.
Perchè disapprovano di essere scordate e chiedono di essere riproposte.
Perchè, se antiche, riprendono temi che non tramontano e servono alla lettura dell'attualità.
Perchè, nuove o vecchie, discordano con la mania italica che esalta il belCanto, la potenza Lirica e i Talent, privilegiando la forma al contenuto.
Ma ciononostante, tutt'altro che musicalmente scordate.
Uno spettacolo teatrale civile musicale,
impreziosito da costumi impolverati e orpelli fuori moda,
che offre spunti ironici e riflessioni per uscire dalle nebbie del quotidiano,
e resistere alla tentazione di dar retta al tiggì.
Scompaginati, smorfjoneschi, politicamente scorretti, i Discordanti hanno alle spalle una lunga gavetta costellata di piazze circoli vicoli taverne, e vecchie valigie ripiene di ricordi e predizioni, spesso destinate ad avverarsi.
Accostando il disamor patrio all'amor deluso, il rap favoleggiante allo zecchino d'oro, le colte note della lirica alle fumose balere, disincantano e disinformano in uno zigzagare discontinuo, recuperando pezzi di storie e sminuzzando la storia ufficiale
Sconclusionati oracoli di strada, ma con maestri di tutto rispetto: Gaber, Jannacci, i Gufi, il Quartetto Cetra e altri ancora.
Canzoni scritte in proprio o pezzi di memoria, di cultura, di arte, a volte considerata secondaria, ma che ha invece radici importanti e cantori progenitori da non dimenticare.



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