i Grandi autori
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- attualizzare testi con respiro sociale di grandi autori, riscriverli alla luce di riferimenti di attualità per riprenderne il pensiero illuminante

- autori non necessariamente classici da botteghino, bansì grandi autori con respiro trasversale su temi importanti

- autori non solo del mondo del teatro, teatralizzando opere non teatrali


Brecht come una telenovela d'altri tempi.
Tempi passati e tempi futuribili.
In una regione logorata dalla crisi economica, in un futuro verosimile di privatizzazioni e solitudine competitiva.

Possibile che il mondo sia ridotto tanto male?
Che gli uomini si sfruttino l'un l'altro, e decadenza e miseria regnino sovrane?

I comandamenti degli Dèi parlano chiaro. Ci deve pur essere qualcuno che li segue!
Ma i comandamenti non servono quando la pancia è vuota...

Come si può essere buoni se tutto è così caro?
Deve cambiare l'uomo? o il mondo va rifatto?
Ci vogliono altri dei? o nessun dio affatto?


Beckett come un perenne riferimento psicanalitico e poetico al mal di vivere.
Mentre tutto scorre, eppure tutto sembra immobile. Senza meta.
Il mondo intorno gira talmente veloce che la sensazione è che tutto sia fisso.
Immodificabile. Predestinato.

Non c'è niente da fare.
Aspettiamo.

La locomotiva corre veloce verso il baratro, e nessuno la sta frenando.
La politica sprofonda. L'economia crolla. La mia vita è piena di crepe.
E se i Maya avessero ragione? Se tutto fosse finito a dicembre 2012? Finisse a dicembre 2032?

Potremmo precipitarci nella cabina di guida, tirare il freno. Agire per migliorare la situazione.
Smettere i tranquillanti che sedano questa sensazione di vuoto. Dentro. Intorno.

Aspettiamo.
Vedremo che succede.


Le parole di De Andrè, quelle delle canzoni e quelle delle interviste, degli scritti, degli interventi dal palco.
Ad echeggiare in un'osteria, dove si incontrano emarginati.

Cacciati dai funerali pomposi che stanno bloccando la città, il 13 gennaio 1999.
Diecimila persone assiepate in piazza ad assistere, ma niente dannati della terra.
Che se non sono gigli, son pur sempre figli, vittime di questo mondo.

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