Banda Discordanti

stagione 2004-2023


Chi c'è cresciuto, chi l'ha incontrato meglio tardi che mai, chi lo recupera tra pezzi di memoria al vinile, o immagini sfocate di TV in biancoenero.
I pixel erano pochi, l'audio quel che era, eppure molte cose sono iniziate da lì.

Il teatro comico musicale, quello dei Gufi, di Jannacci, Gaber e tanti altri, fa parte della nostra storia e tradizione, e ha dato vita nel corso degli anni a discendenze alcune illustri altre meno che ancora animano e condizionano la scena musicalteatrale italiana odierna.

Nel DNA dei Discordanti ci sono molti pezzi di quella cultura. Lo sguardo sul sociale, sul politico e l'individuale; i dilemmi le incertezze le illogiche allegrie; ma anche le leggerezze, gli sberleffi, la poetica voglia di continuare a giocare.

E ci sono i percorsi individuali e collettivi di Interezza, la necessità di star dentro e star fuori, il nonsmettere di occuparsi di quel che c'è intorno, la ricerca di luoghi il meno possibile comuni, il bisogno di curiosare tra le pieghe del mondo.

Perchè che si parli d'amore o di guerra, delle grandi opere o della mamma, il tema è sempre lo stesso: se non provi a cambiare prospettiva, prima o dopo diventi un opinionista.

Seriamente ironico, basato su un repertorio cangiante e spesso improvvisato, è uno spettacolo adatto a molte situazioni e contesti differenti, per pubblici variegati e poco inclini alla noia.

Alcuni di noi ci sono cresciuti, con il teatro comico musicale...... altri hanno ricordi piùomeno sfumati...
..e crescendo abbiamo recuperato pezzi di memoria, di cultura, di arte... che solitamente è considerata secondaria, ma che invece per noi ha radici importanti ed ha creato rami e frutti di tutto rispetto...

...ed è stato componente di esperienze attuali, di spettacoli passati, di percorsi segnanti e di collaborazioni che hanno costruito spunti e basi ....



Intanto Jannacci.... il maestro.... con tutto quello che ha significato... in molti tanti passaggi e momenti...
con i suoi modi assurdi e paradossali... le sue schizzosità ingestibili, i suoi toni esagerati, poetici, geniali...
e i suoi quadri di telegrafisti, di bonzi, di preti ribelli, di silvani, di giovani incensurati....
..un nostro socio benemerito per la sua parziale interezza....
..e un iniziatore, un riferimento virtuoso e senza schemi....


..e fortemente Gaber.... con lo sguardo che ci ha indicato, insegnato...
..tutte le sfumature che colgono nel particolare per illuminare il generale, il sociale, il politico, l'individuale...
...e i tic, gli odori, le illogiche allegrie, i dilemmi, le interezze parziali che ci portiamo addosso....


...e la vita, la vita...e la sigla di fine, in biancoenero che va all'indietro... e Cochi e Renato che fanno diventare tutto strepitoso, tutto benebravobis...
...gli indiani, i bambini presenti, le galline, le moto, e quellacosa..
la separazione e la riunione, perchè è vero che nonsissamai....
....e le canzoni intelligenti... che sono quelle che continuiamo a cantare, nonostante qualcuno dica che non sono tali....


..e le smorfie e le movenze di Gianni Magni, le note brillanti di Lino Patruno, i toni vocali di Nanni Svampa, le becchinosità di Roberto Brivio...
roba da tv in biancoenero... i Gufi sono una presenza instancabile, come quel 45giri che si consumava, comprato da mamma e papà, e riascoltato centomila volte a sentire 'la sbornia'... ma anche il cabaret, i sant'antonio, i neonati, i teddy boys, le canzoni della resistenza....


..e il Quartetto Cetra.... anche loro intrecciati in questo filo, direttamente dal Virgilio Savona che scrisse "Sexus et Politica" per Gaber... e coi quadretti favolosi come "Però mi vuole bene"...



Così ce l'abbiamo spiaccicato addosso, il teatro comico musicale.
Ce lo ritroviamo in continuazione tra i piedi.
In quello che scriviamo. In quello che facciamo.
Nelle scelte. Di farlo ancora.
In piccoli spazi, in momenti dediti, in grandi teatri, ovunque ci sia modo di raccontare e dare corpo a questa forma espressiva che per noi è fondante.