Il ritratto di un grande cantastorie e della sua eredità artistica. Enzo Jannacci il genio, il saltimbanco, il cantore dei poveri cristi.
Le sue storie di gente in carne ed ossa, di emarginati che non ce la fanno, di umili e diseredati delle periferie.
Un'eredità enorme che ha influenzato la cultura popolare e che merita di essere tenuta viva e raccontata. Riscoperta, attraverso i suoi brani indimenticabili e quelli poco bazzicati.
Perchè «è sulla vita che si imbastiscon le canzoni». Perchè l'artista è un saccheggiatore entusiasta di storie altrui, che restituisce in emozioni che ti appartengono, senza essere accondiscendente o servile con le richieste di chicchessia.
ingresso riservato ai soci Arci info e prenotazioni 3476826409
Gauchos e bandoleros, anarchici e sindacalisti, donne irrefrenabili e piccoli individui che per anni tennero in scacco latifondisti e militari. La storia vera degli scioperi dei primi del 1900 con epicentro la patagonia e piena di coincidenze con l'attualità. Una storia che diventa quasi una favola per chi vive nel nostro paese, dove è in corso, ormai da tempo, un tentativo incalzante di imbrigliare il conflitto sociale e di addomesticare le pratiche del dissenso.
Nell'Olimpo globalizzato del terzo millennio, tira un'aria tesa e pesante. Seduti nel patio vista nuvole, gli dèi provano a rilassarsi, turbati perchè la situazione sulla Terra non è davvero delle migliori. Senza contare che, se un giorno sparissero gli umani, anche gli dèi non avrebbero più modo di esistere.
Narrazione teatrale tratta dal fumetto "Il grande squilibrio", pubblicato da Becco Giallo, su iniziativa del Controsservatorio Valsusa.
Ispirato dal testo di Angelo Tartaglia "Clima - Lettera di un fisico alla politica", con la sceneggiatura di Interezza, che dopo le presentazione del libro in giro per mezza Italia, si prefigge di portare la gustosa narrazione in giro per l'altra mezza.
Il ritratto di un grande cantastorie e della sua eredità artistica. Enzo Jannacci il genio, il saltimbanco, il cantore dei poveri cristi.
Le sue storie di gente in carne ed ossa, di emarginati che non ce la fanno, di umili e diseredati delle periferie.
Un'eredità enorme che ha influenzato la cultura popolare e che merita di essere tenuta viva e raccontata. Riscoperta, attraverso i suoi brani indimenticabili e quelli poco bazzicati.
Perchè «è sulla vita che si imbastiscon le canzoni». Perchè l'artista è un saccheggiatore entusiasta di storie altrui, che restituisce in emozioni che ti appartengono, senza essere accondiscendente o servile con le richieste di chicchessia.
Il ritratto di un grande cantastorie e della sua eredità artistica. Enzo Jannacci il genio, il saltimbanco, il cantore dei poveri cristi. Le sue storie di gente in carne ed ossa, di emarginati che non ce la fanno, di umili e diseredati delle periferie. Un'eredità enorme che ha influenzato la cultura popolare e che merita di essere tenuta viva e raccontata. Riscoperta, attraverso i suoi brani indimenticabili e quelli poco bazzicati.
Perchè «è sulla vita che si imbastiscon le canzoni». Perchè l'artista è un saccheggiatore entusiasta di storie altrui, che restituisce in emozioni che ti appartengono, senza essere accondiscendente o servile con le richieste di chicchessia.
Festival Alta Felicità Borgata 8 dicembre - Venaus (TO)
Nell'Olimpo globalizzato del terzo millennio, tira un'aria tesa e pesante. Seduti nel patio vista nuvole, gli dèi provano a rilassarsi, turbati perchè la situazione sulla Terra non è davvero delle migliori. Senza contare che, se un giorno sparissero gli umani, anche gli dèi non avrebbero più modo di esistere.
Narrazione teatrale tratta dal fumetto "Il grande squilibrio", pubblicato da Becco Giallo, su iniziativa del Controsservatorio Valsusa. Ispirato dal testo di Angelo Tartaglia "Clima - Lettera di un fisico alla politica", con la sceneggiatura di Interezza, che dopo le presentazione del libro in giro per mezza Italia, si prefigge di portare la gustosa narrazione in giro per l'altra mezza.
Il ritratto di un grande cantastorie e della sua eredità artistica. Enzo Jannacci il genio, il saltimbanco, il cantore dei poveri cristi. Le sue storie di gente in carne ed ossa, di emarginati che non ce la fanno, di umili e diseredati delle periferie. Un'eredità enorme che ha influenzato la cultura popolare e che merita di essere tenuta viva e raccontata. Riscoperta, attraverso i suoi brani indimenticabili e quelli poco bazzicati.
Perchè «è sulla vita che si imbastiscon le canzoni». Perchè l'artista è un saccheggiatore entusiasta di storie altrui, che restituisce in emozioni che ti appartengono, senza essere accondiscendente o servile con le richieste di chicchessia.
Gauchos e bandoleros, anarchici e sindacalisti, donne irrefrenabili e piccoli individui che per anni tennero in scacco latifondisti e militari. La storia vera degli scioperi dei primi del 1900 con epicentro la patagonia e piena di coincidenze con l'attualità. Una storia che diventa quasi una favola per chi vive nel nostro paese, dove è in corso, ormai da tempo, un tentativo incalzante di imbrigliare il conflitto sociale e di addomesticare le pratiche del dissenso.
I dati sulla parità di genere nel mondo del lavoro sono chiari. Per l'Italia, un impietoso ultimo posto a livello europeo, di cui ha parlato persino il tiggì, un po’ sottovoce naturalmente. Per fortuna il mondo accademico è diverso. Più colto, più elastico, più in grado di codificare le difficoltà con studi approfonditi. Porte da sfondare, produttività da rincorrere, soffitti invisibili, tutte rigorosamente classificate con altisonanti inglesismi e dotte teorie, in grado di identificare nettamente le patologie femminili che ostacolano la carriera. Eh sì!
Marea, 30 anni in 3 giorni Altradimora - Cassine (AL)
La rivista Marea compie 30 anni! Il trimestrale femminista con cui abbiamo condiviso tanta strada, con cui abbiamo una relazione intensa importante da ormai vent'anni. Una grande festa a cui è impossibile non partecipare, in un luogo a noi molto caro, un luogo femminista di formazione, idee, incontri, progetti.
Aula Magna, facoltà di Chimica via Pietro Giuria 7/A - Torino
Festival Teatro e Scienza 2024.
Narrazione teatrale tratta dal fumetto "Il grande squilibrio". Pubblicato nel 2022 da Becco Giallo, su iniziativa del Controsservatorio Valsusa, ispirato dal testo di Angelo Tartaglia "Clima - Lettera di un fisico alla politica".
Il fumetto è costruito sulla sceneggiatura di Interezza, con la scrittura a quattro mani di Claudia Ceretto e Max Gavagna, che ora dopo le presentazione del libro in giro per mezza Italia, si prefiggono di portare la gustosa narrazione in giro per l'altra mezza.
Il mondo del lavoro continua ad essere per le donne terreno impervio, irto di ostacoli contorti e non segnati. E pieno anche di vecchie zie, che contribuiscono non poco a confondere la bussola.
Per fortuna il mondo accademico è diverso. Più colto, più elastico, più in grado di codificare le difficoltà, con studi approfonditi in grado di identificare nettamente le patologie femminili che ostacolano la carriera. Porte da sfondare, produttività da rincorrere, soffitti invisibili, tutte rigorosamente classificate con altisonanti inglesismi e dotte teorie.
Ma soprattutto, l'università ha pensato di mettere a disposizione uno specialista, per supportare il percorso femminile offrendo riflessioni, diagnosi, suggerimenti preziosi per superare la trappola dei luoghi comuni. Perché sappiamo come sono le donne... emotive, fragili. Eddai, dar lor un po' di sicurezza, ci sta.
centro studi Sereno Regis via Giuseppe Garibaldi 13 - Torino
Gauchos e bandoleros, anarchici e sindacalisti, donne irrefrenabili e piccoli individui che per anni tennero in scacco latifondisti e militari. La storia vera degli scioperi dei primi del 1900 con epicentro la patagonia e piena di coincidenze con l'attualità. Una storia che diventa quasi una favola per chi vive nel nostro paese, dove è in corso, ormai da tempo, un tentativo incalzante di imbrigliare il conflitto sociale e di addomesticare le pratiche del dissenso.
I dati sulla parità di genere nel mondo del lavoro sono chiari. Per l'Italia, un impietoso ultimo posto a livello europeo, di cui ha parlato persino il tiggì, un po’ sottovoce naturalmente. Per fortuna il mondo accademico è diverso. Più colto, più elastico, più in grado di codificare le difficoltà con studi approfonditi. Porte da sfondare, produttività da rincorrere, soffitti invisibili, tutte rigorosamente classificate con altisonanti inglesismi e dotte teorie.
Gauchos e bandoleros, anarchici e sindacalisti, donne irrefrenabili e piccoli individui che per anni tennero in scacco latifondisti e militari. La storia vera degli scioperi dei primi del 1900 con epicentro la patagonia e piena di coincidenze con l'attualità. Una storia che diventa quasi una favola per chi vive nel nostro paese, dove è in corso, ormai da tempo, un tentativo incalzante di imbrigliare il conflitto sociale e di addomesticare le pratiche del dissenso.