Rimando anche il gruppo di studio, mi sa. Mi restano le masse e le creme per mani. Tra meccanismi ed ingranaggi sempre più spietati e massacranti, oh mamma.
Un uomo solo in scena, percorrendo un sentiero di monologhi e canzoni che da Gaber ha preso il nome di Teatrocanzone. Riportando alla luce antichi pensieri attuali. L'ironia come pennello per dipingere, per parlare di oggi, del presente. Attraverso il pensiero e lo sguardo di un acuto osservatore, favolosamente attuale.
Genova 2001. Nella notte del 21 luglio, alla scuola Diaz, un blitz delle forze dell'ordine. Nella sede del Genoa Social Forum 93 persone vengono picchiate ed arrestate. Molti finiscono in ospedale. Tutti saranno rilasciati, senza accuse.
Una pagina nera della storia italiana. Un massacro istituzionale. Una macelleria messicana, come la definì un funzionario di polizia presente alla Diaz.
Scritto con il contributo di avvocati che hanno difeso molti dei 93 occupanti della Diaz e con il contributo diretto di alcuni di essi, lo spettacolo ripercorre la notte della Diaz. Unendo fatti documentati alle testimonianze degli arrestati e dei poliziotti.
Rimando anche il gruppo di studio, mi sa. Mi restano le masse e le creme per mani. Tra meccanismi ed ingranaggi sempre più spietati e massacranti, oh mamma.
Un uomo solo in scena, percorrendo un sentiero di monologhi e canzoni che da Gaber ha preso il nome di Teatrocanzone. Riportando alla luce antichi pensieri attuali. L'ironia come pennello per dipingere, per parlare di oggi, del presente. Attraverso il pensiero e lo sguardo di un acuto osservatore, favolosamente attuale.
Rimando anche il gruppo di studio, mi sa. Mi restano le masse e le creme per mani. Tra meccanismi ed ingranaggi sempre più spietati e massacranti, oh mamma.
Un uomo solo in scena, percorrendo un sentiero di monologhi e canzoni che da Gaber ha preso il nome di Teatrocanzone. Riportando alla luce antichi pensieri attuali. L'ironia come pennello per dipingere, per parlare di oggi, del presente. Attraverso il pensiero e lo sguardo di un acuto osservatore, favolosamente attuale.
Una giornata dedicata ai giovani italiani senza cittadinanza, in preparazione ai referendum.
Scompaginati, smorfjoneschi, politicamente scorretti, i Discordanti hanno alle spalle una lunga gavetta di piazze circoli vicoli taverne, di vecchie valigie ripiene di ricordi e predizioni, spesso destinate ad avverarsi.
Uno spettacolo teatrale civile musicale. Spietatamente ironico, in disaccordo con le mode musicali, con la mania italica che esalta il belCanto, la potenza melodrammatica e i talentsciou.
Scompaginati, smorfjoneschi, politicamente scorretti, i Discordanti hanno alle spalle una lunga gavetta di piazze circoli vicoli taverne, di vecchie valigie ripiene di ricordi e predizioni, spesso destinate ad avverarsi.
Uno spettacolo teatrale civile musicale. Spietatamente ironico, in disaccordo con le mode musicali, con la mania italica che esalta il belCanto, la potenza melodrammatica e i talentsciou.
Impreziosito da costumi impolverati e orpelli fuori moda, offre spunti per uscire dalle nebbie del quotidiano, e resistere alla tentazione di dar retta al tiggì. Perchè che si parli d'amore o di guerra, delle grandi opere o della mamma, se non provi a cambiare prospettiva, prima o dopo diventi un opinionista.
Il mondo del lavoro continua ad essere per le donne terreno impervio, irto di ostacoli contorti e non segnati. E pieno anche di vecchie zie, che contribuiscono a confondere la bussola. Così il percorso di carriera, per una donna diventa una vera impresa. Per fortuna il mondo accademico è diverso. Più colto, più elastico, più in grado di codificare le difficoltà con studi approfonditi. Porte da sfondare, produttività da rincorrere, soffitti invisibili, tutte rigorosamente classificate con altisonanti inglesismi e dotte teorie, in grado di identificare nettamente le patologie femminili che ostacolano la carriera. Eh sì!
Rimando anche il gruppo di studio, mi sa. Mi restano le masse e le creme per mani. Tra meccanismi ed ingranaggi sempre più spietati e massacranti, oh mamma.
Un uomo solo in scena, percorrendo un sentiero di monologhi e canzoni che da Gaber ha preso il nome di Teatrocanzone. Riportando alla luce antichi pensieri attuali. L'ironia come pennello per dipingere, per parlare di oggi, del presente. Attraverso il pensiero e lo sguardo di un acuto osservatore, favolosamente attuale.
Il mondo del lavoro continua ad essere per le donne terreno impervio, irto di ostacoli contorti e non segnati. E pieno anche di vecchie zie, che contribuiscono a confondere la bussola. Così il percorso di carriera, per una donna diventa una vera impresa. Per fortuna il mondo accademico è diverso. Più colto, più elastico, più in grado di codificare le difficoltà con studi approfonditi. Porte da sfondare, produttività da rincorrere, soffitti invisibili, tutte rigorosamente classificate con altisonanti inglesismi e dotte teorie, in grado di identificare nettamente le patologie femminili che ostacolano la carriera. Eh sì!
Gauchos e bandoleros, anarchici e sindacalisti, donne irrefrenabili e piccoli individui che per anni tennero in scacco latifondisti e militari. La storia vera degli scioperi dei primi del 1900 con epicentro la patagonia e piena di coincidenze con l'attualità. Una storia che diventa quasi una favola per chi vive nel nostro paese, dove è in corso, ormai da tempo, un tentativo incalzante di imbrigliare il conflitto sociale e di addomesticare le pratiche del dissenso.
Il mondo del lavoro continua ad essere per le donne terreno impervio, irto di ostacoli contorti e non segnati. E pieno anche di vecchie zie, che contribuiscono a confondere la bussola. Così il percorso di carriera, per una donna diventa una vera impresa. Per fortuna il mondo accademico è diverso. Più colto, più elastico, più in grado di codificare le difficoltà con studi approfonditi. Porte da sfondare, produttività da rincorrere, soffitti invisibili, tutte rigorosamente classificate con altisonanti inglesismi e dotte teorie, in grado di identificare nettamente le patologie femminili che ostacolano la carriera. Eh sì!
Gauchos e bandoleros, anarchici e sindacalisti, donne irrefrenabili e piccoli individui che per anni tennero in scacco latifondisti e militari. La storia vera degli scioperi dei primi del 1900 con epicentro la patagonia e piena di coincidenze con l'attualità. Una storia che diventa quasi una favola per chi vive nel nostro paese, dove è in corso, ormai da tempo, un tentativo incalzante di imbrigliare il conflitto sociale e di addomesticare le pratiche del dissenso.
Quattro domande poste da un gruppo di donne ad un altro gruppo di donne, molteplici risposte che, nella loro diversità, conducono ad una sola conclusione: il patriarcato è ancora tra noi. A cura del Gruppo Donne ANPI Grugliasco, con la regia di Interezza. Durante la lavorazione dello spettacolo nessun maschio è stato maltrattato.
Il mondo del lavoro continua ad essere per le donne terreno impervio, irto di ostacoli contorti e non segnati. E pieno anche di vecchie zie, che contribuiscono a confondere la bussola. Così il percorso di carriera, per una donna diventa una vera impresa. Per fortuna il mondo accademico è diverso. Più colto, più elastico, più in grado di codificare le difficoltà con studi approfonditi. Porte da sfondare, produttività da rincorrere, soffitti invisibili, tutte rigorosamente classificate con altisonanti inglesismi e dotte teorie, in grado di identificare nettamente le patologie femminili che ostacolano la carriera. Eh sì!